“Non solo hanno portato via la lastra di marmo con cui la toponomastica ha dato a Ugo Forno, il partigiano bambino, il nome di un giardino a ridosso di quel ponte sull’aniene su via Salaria che difese dalle truppe tedesche, ma hanno portato via anche il palo che la teneva in piedi: un gesto, quello avvenuto probabilmente nella notte e scoperto da poche ore dai cittadini e dai comitati del territorio che si occupano di tenere viva la memoria, che lascia senza parole. Come sempre non possiamo non condannare i gesti e le azioni che tentano, in modo sempre vile, di cancellare la memoria. Siamo certi che le Istituzioni preposte collaboreranno per una nuova lastra di marmo e al ripristino di quanto ‘sparito’. Sarà l’occasione per ricordare alla città che tanti giovani e adolescenti parteciparono attivamente alla liberazione della città: al loro coraggio dobbiamo la nostra libertà”. Così in un comunicato Erica Battaglia, consigliera comunale Dem e Presidente della Commissione Cultura e lavoro di Roma Capitale, e Lucrezia Colmayer, consigliera Dem del Municipio II e presidente della commissione Cultura.