“Ci mancava la lezioncina sulle politiche sociali da parte della candidata di Fdi al Collegio uninominale Lazio 1 Roma Municipio VII. Purtroppo qui non l’abbiamo mai vista. Forse il suo impegno sul sociale, su cui ho pochi elementi per giudicare, si è svolto dietro un tavolo ma non nel nostro territorio. E allora le ricordiamo gli anni in cui il centrodestra ha amministrato questa città. In quegli anni sulle politiche sociali abbiamo assistito non solo al depauperamento delle progettualità in capo all’Agenzia comunale per le tossicodipendenze, all’indebolimento complessivo delle politiche sociosanitarie e al definanziamento dei progetti rivolti all’assistenza alla persona, ma anche ad un annientamento di relazioni con il mondo del Terzo settore e del volontariato. In quegli anni, il Municipio VII era guidato dal centrosinistra e sono stati anni in cui il nostro territorio ha espresso una stagione di sperimentazioni sociali nel solco della legge 328. Dall’assistenza leggera all’apertura di ben 13 asili nido, dal punto unico di accesso per i servizi sociosanitari al bar sociale, dai progetti di inserimento lavorativo per le persone a forte rischio di esclusione sociale alla nascita della prima cooperativa municipale con persone ex detenute per i lavori di minuteria urbana sul territorio. E spiace ricordare che tutto questo è stato fatto con un enorme sforzo e in salita perché la giunta comunale di allora e il governo nazionale, entrambi a guida centrodestra, avevano ridotto al minimo risorse e spazi di confronto. Al nostro territorio non servono lezioni né nuovi patti della pajata, ma piuttosto il grande coraggio di tenere alta questa tradizione di impegno sociale collettivo che coinvolge tutto il territorio e che da sempre contraddistingue questo spicchio di Roma. Il Municipio VII si vanta di questa tradizione e della sua comunità coesa e solidale. Per questo ci batteremo per avere in Parlamento rappresentanti effettivamente legati alla nostra storia e al nostro territorio. Come Roberto Morassut. Ma anche come Monica Cirinna’ al Senato. Come Michela di Biase e Cecilia D’Elia. Come Marta Leonori. Donne e uomini che questi territori li hanno vissuti e ascoltati, a prescindere dalla campagna elettorale. Con tutto il rispetto che si deve alle periferie e alla sua gente. Persone e famiglie che non hanno bisogno di lezioni, ma di un governo nazionale che finanzi gli enti locali e aiuti chi ha bisogno”. Così in un comunicato Erica Battaglia, consigliera comunale Dem di Roma Capitale, già consigliera municipale e presidente della commissione politiche sociali.